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Caos RSA e Centri Diurni. I gestori consegnano le chiavi delle strutture alla Regione Puglia

Un gesto simbolico che, tuttavia, racchiude le preoccupazioni di un settore messo in ginocchio dall’emergenza covid e dalle lungaggini amministrative della Regione Puglia.
“Centri diurni e RSA sono ormai destinati ad una drammatica crisi in termini economici e istituzionali”, spiega il presidente nazionale del settore Sanità della Federazione Medie e Piccole Imprese (FMPI) Alessandro Saracino.
“Assistiamo ormai da lunghi mesi all’emanazione di farraginose disposizioni e delibere regionali che portano sempre più nel baratro le aziende di settore, imponendo regole organizzative e strutturali inutili, in termini di sicurezza, per gli assistiti e gli operatori e che pregiudicano inesorabilmente la sopravvivenza delle stesse strutture”.
Una delle storture che più pesa sui centri diurni per disabili è il trasporto sociale, situazione che si è aggravata con l’emergenza covid. “Le strutture - precisa - non sono tenute ad effettuare il servizio di trasporto, ma sino ad ora l’Asl non si è fatta carico della necessità che invece è di sua competenza. Inoltre regolamenti regionali hanno imposto alle aziende del settore socio sanitario l’introduzione di alcune figure riducendo drasticamente, invece, il numero degli educatori professionali e degli psicologi.
In più gli stessi regolamenti hanno imposto adeguamenti strutturali e tecnologici di grande rilievo da un punto di vista dell’impegno economico ma senza misure compensative”.
“Dunque, i ritardi nella conversione dei posti e nell’adeguamento tariffario relativi alle nuove figure professionali come medici specialisti, infermieri (peraltro introvabili perché assorbiti dal Pubblico durante il clou dell’emergenza covid) e fisioterapisti hanno reso la situazione lavorativa e ed economica insostenibile”.
La Regione Puglia ha imposto alle RSA la realizzazione di veri e propri reparti Covid all’interno delle strutture con costi aggiuntivi per la tutela degli operatori e degli utenti. “Ciò che è più importante evidenziare – dice il presidente del settore Sanità della FMPI - è che la Regione Puglia non ha tenuto conto che queste disposizioni mettono a rischio di contagio sia gli assistiti che gli operatori”.
“Dopo mesi di istanze, mirate a chiedere un confronto su questi importanti temi, al Dipartimento Welfare e Sanità della Regione Puglia i gestori delle strutture sono ormai allo stremo delle forze economiche e umane. Ecco perché domani manifesteremo l’impossibilità di continuare a lavorare in questo clima di incertezza e assenza di dialogo su temi così delicati come la salute pubblica e la tutela dei disabili.
Per salvaguardare gli assistiti, ma anche i diritti e i posti di lavoro - conclude Saracino - i gestori associati a Fmpi Sanità sono pronti a ricorrere ai tribunali nella speranza che una auspicabile soluzione pacifica con la Regione possa permettere di tornare a operare con serenità nel bene di tutti”.

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